SEMO TUTTI ROMANI
Lo spettacolo è una passeggiata nella tradizione della canzone romanesca, durante la quale il pubblico viene accompagnato non solo tra le musiche più conosciute ma anche tra le note di famosi film e commedie musicali romane, la cui firma più frequente è quella di Gigi Magni. Dalla canzone “recitata” emerge il profilo di una Roma su cui in molti hanno cercato di mettere le mani, di una Roma dalla faticosa convivenza con il potere, ma dalla capacità sorniona di scrollarsi di dosso, con una battuta o proprio con una “canzona”, il peso di tanta bramosia.
Ed è così che “Nun je dà retta Roma” o “Scusate la domanna” diventano dei camei di amara ironia che inquadrano una città che sapeva come dire – e di solito non mandava a dire, spesso con le sue Statue parlanti – che vedeva benissimo cosa le stavano facendo e sapeva rispondere a tono.
Dal passato, attraverso canzoni immortali, è facile arrivare al presente e capire che alcuni testi sono di una modernità assoluta e di una efficacia ancora viva e pulsante.
I romani hanno la capacità di assorbire, di rimuovere, di ricominciare, di adeguarsi ai cambiamenti, di rinnovarsi, di schivare i colpi o di evitarli con una battuta di rimando.
Lo sanno bene Gabriella Ferri, Claudio Villa, Ettore Petrolini e Gigi Proietti che sono continuamente citati e che volentieri facciamo rivivere per fare capire che, in fondo, proprio per come abbiamo descritto Roma, “Semo tutti romani”.
Lorenza Bohuny e Maurizio Carlini collaborano dal 2015.
Hanno realizzato insieme più di ottanta canzoni, una commedia musicale in dialetto romanesco, uno spettacolo teatrale contro la violenza sulle donne, una serie di musiche per la TV, quattro CD di canzoni inedite, una serie di spettacoli dedicati alle canzoni dialettali romane nella cultura cinematografica e teatrale.